Bonifico sbagliato – indice
- Cos’è il bonifico bancario sbagliato
- Come annullare il bonifico sbagliato
- Entro quando si può annullare
- Annullare il bonifico online
- Annullare il bonifico da sportello
- Come richiamare il bonifico sbagliato
- Cosa fare se si riceve un bonifico sbagliato
- L’indebito oggettivo
Può capitare, nell’operatività bancaria quotidiana, di fare un bonifico sbagliato o di ricevere un bonifico non di propria competenza.
È infatti sufficiente indicare un IBAN errato per poter inviare i propri soldi verso un destinatario diverso. Così come può capitare di ricevere una somma di denaro indebitamente perché l’ordinante di un bonifico ha inserito erroneamente i nostri dati come quelli del destinatario.
Ma che cosa fare in questo contesto?
Cos’è il bonifico bancario sbagliato
In primo luogo, è ben evidente che un errore, in questo scenario, è abbastanza probabile, anche se lo è meno rispetto al passato.
Il codice IBAN è infatti un codice alfanumerico lungo e difficilmente memorizzabile, e con così tanti campi da compilare è possibile che si possa andare incontro a uno sbaglio.
È anche vero che, rispetto a qualche anno fa, è molto più difficile sbagliare destinatario di un bonifico bancario!
La maggior parte dei bonifici bancari vengono infatti veicolati mediante i sistemi di internet banking degli istituti di credito. E tali piattaforme, si intende, dispongono di sistemi automatizzati di controllo della correttezza delle coordinate bancarie inserite, che tutelano i clienti dal rischio di aver digitato erroneamente qualche dato.
Dunque, oggi è molto arduo effettuare un bonifico sbagliato con internet banking solo perché magari si è invertito un numero.
Nonostante ciò, è comunque possibile che si possa essere parte attiva o passiva di un bonifico sbagliato. E, in queste situazioni, è sicuramente opportuno sapere come comportarsi. Scopriamolo insieme.
Come annullare il bonifico bancario sbagliato
La prima ipotesi è quella di un bonifico bancario sbagliato effettuato ad altro destinatario rispetto a quello previsto. L’ipotesi può essere “alimentata” sia tramite i canali online, che sono quelli sempre più diffusi per impartire degli ordini di pagamento al proprio istituto di credito, sia nel caso di bonifici disposti mediante lo sportello della banca, e dunque recandosi direttamente presso la propria filiale.
Ebbene, in caso di bonifico bancario sbagliato addebitato sul proprio conto, non si potrà che procedere con il suo annullamento. Ma è sempre possibile? O ci sono dei termini da non superare? E quali sono?
Entro quanto il bonifico può essere annullato
Purtroppo, i tempi per annullare un bonifico sono molto ristretti. E, in tale scenario, non bisogna farsi ingannare del fatto che dal momento in cui impartiamo l’ordine di bonifico al momento in cui le somme sono accreditate sul conto, passano in media 1-3 giorni lavorativi.
In realtà il tempo utile per poter annullare un bonifico bancario è evidentemente molto più contenuto e, peraltro, non è sempre preventivabile.
Ecco perché il consiglio che ci sentiamo di dare a tutti coloro che hanno sbagliato un bonifico bancario è quello di agire il prima possibile. Una volta partito il bonifico, non si può “annullare”, ma bisognerà effettuare un’operazione di richiamo che, come vedremo tra breve, è meno agevole del previsto.
Ancora prima, è opportuno impiegare qualche secondo in più di tempo per poter valutare correttamente tutti i dati del bonifico. Bisognerà in particolar modo soffermarsi sulla corrispondenza tra codice IBAN e dati del destinatario. Solamente terminata questa fase di verifica si potrà procedere con l’impartire l’ordine di bonifico.
Detto ciò, se comunque, nonostante tali accortezze, il bonifico è partito, non possiamo far altro che cercare di annullarlo. Ma come?
Annullare il bonifico bancario disposto online
Se il bonifico bancario sbagliato è stato disposto online, la cosa migliore da fare è accedere il prima possibile alla propria piattaforma di internet banking.
Bisognerà dunque recarsi nella sezione destinata ai pagamenti con bonifico, e qui alla sezione degli archivi, della cronologia bonifici o degli ultimi bonifici effettuati (la definizione cambia a seconda delle scelte dell’istituto di credito).
Qui dovresti trovare selezionabile anche la funzione di annullo del bonifico. Dovrebbe in altri termini esserci un tasto “cancella”, che ti permetterà di revocare l’ordine al tuo istituto di credito. Se invece il pulsante non è selezionabile o non è più attivo, non potrai più annullare il bonifico.
A questo punto è bene rammentare due piccoli spunti che ti permetteranno di avere maggiore consapevolezza di questo fenomeno.
Il primo è rappresentato dal fatto che, quando disponi un bonifico online, in genere la ricevuta che viene predisposta dalla piattaforma online della banca riporta, in calce, il limite massimo di revocabilità dell’ordine. Di norma questo termine appartiene alla stessa giornata di effettuazione del bonifico, e corrisponde a un orario di primo pomeriggio (es 15 o 16).
Il secondo è che anche se l’ordine di bonifico è stato già inoltrato alla tua banca, e non risulta dunque più essere revocabile attraverso la piattaforma di internet banking, potrai pur sempre contattare l’istituto di credito per poter domandare se sia o meno ancora annullabile.
È in altri termini possibile che l’ordine di bonifico sia stato inviato alla banca di riferimento, e dunque non risulti più possibile annullarlo online, ma che la banca non lo abbia ancora effettuato.
Annullare il bonifico bancario disposto da sportello
Nel caso in cui invece l’ordine sia stato dato direttamente allo sportello, bisognerà evidentemente contattare in maniera tempestiva la banca.
Si potrà pertanto procedere con l’indirizzare all’incaricato della propria filiale bancaria un ordine di revoca, nella speranza che sia ancora possibile farlo. Provvederà dunque lui a annullare il bonifico sbagliato o, purtroppo, comunicare che non si può fare più niente per poter impedire la sua partenza.
Come richiamare il bonifico bancario sbagliato
Fin qui, le ipotesi in cui sia possibile annullare un bonifico bancario che ancora non ha lasciato le “maglie” dell’istituto di credito dell’ordinante.
Ma che cosa accade se invece non si fa in tempo a cancellare il trasferimento?
Che cosa succede se il bonifico non è più annullabile perché ha già preso la strada del beneficiario?
In questo caso si può ricorrere a una procedura bancaria di “richiamo” del bonifico. In altri termini, l’istituto di credito, su disposizione dell’ordinante del bonifico bancario, domanderà alla banca controparte di procedere al “recall” del bonifico stesso.
A questo punto, però, le cose si complicano.
Lo scenario più semplice e lineare è che le somme di cui al bonifico bancario sbagliato non siano state ancora accreditate.
In questo caso gli istituti di credito potrebbero trovare un accordo per poter restituire la somma all’ordinante che ha sbagliato a fare il bonifico.
Se tuttavia il bonifico è già stato accreditato sul conto corrente del destinatario, anche se quest’ultimo non sarebbe dovuto essere il titolare delle somme, bisognerà ottenere il consenso del correntista per poter restituire la somma.
Insomma, il beneficiario che ha indebitamente ricevuto queste somme deve pur sempre acconsentire alla loro restituzione. Se non vi è autorizzazione, l’ordinante che ha sbagliato il bonifico non potrà dunque più appellarsi a questa procedura ma, come vedremo, dovrà seguire una strada un po’ più tortuosa.
Cosa fare se si riceve un bonifico sbagliato
Occupiamoci ora dell’altro lato della medaglia, ovvero che cosa si possa fare nel momento in cui si riceve un bonifico sbagliato. Il tutto, partendo da una consapevolezza di base: non fare nulla è sbagliato e, per certi versi, anche pericoloso.
Se sul proprio conto corrente transitano delle somme inattese, bisognerebbe dunque innanzitutto domandare da chi provengono e per quali motivazioni, eventualmente domandando un supporto anche al proprio istituto di credito, qualora le informazioni che emergono dalla propria piattaforma di internet banking o dal proprio estratto conto si dovessero rivelare insufficienti.
Detto ciò, è bene tenere a mente che una somma di denaro erroneamente accreditata sul proprio conto corrente rappresenta un indebito oggettivo. Pertanto, chi ha disposto il pagamento ha diritto a ottenere la restituzione di quanto il beneficiario ha ricevuto senza però averne titolo.
In altri termini, chi ha ricevuto per errore dei soldi attraverso la propria banca dovrà fornire il proprio consenso alla restituzione. Se invece il beneficiario delle somme indebitamente accreditate non dovesse muoversi in tal senso, l’ordinante del bonifico sbagliato avrebbe tutto il diritto a rivolgersi al Tribunale per poter avviare un’azione civile.
Generalmente la restituzione delle somme indebitate sul proprio conto corrente dovrà avvenire in maniera formale e scritta. Sarà dunque sufficiente compilare un breve modulo – spesso sottoposto dalla stessa banca – nel quale si fornisce un nulla osta alla restituzione delle somme indebitamente accreditate, con conseguente riaddebito sul proprio conto corrente.
Cos’è l’indebito oggettivo
Considerato che ne abbiamo appena fatto cenno nelle righe che precedono, facciamo ora un piccolo passo in avanti per poter introdurre il concetto di indebito oggettivo, così come disciplinato dall’art. 2033 codice civile.
Stando al tenore letterale dell’articolo,
Chi ha eseguito un pagamento non dovuto ha diritto di ripetere ciò che ha pagato. Ha inoltre diritto ai frutti e agli interessi dal giorno del pagamento, se chi lo ha ricevuto era in mala fede, oppure, se questi era in buona fede, dal giorno della domanda.
La ratio della norma è piuttosto chiara. Se non esiste un debito, infatti, non ha allora alcuna ragione d’essere l’effettuazione del pagamento. E, dunque, chi ha effettuato il pagamento non dovuto ha diritto all’integrale restituzione di quanto trasferito.
Si noti altresì che quando la norma, implicitamente, fa riferimento al debito insussistente, lo fa sia in relazione al fatto che il debito non sia mai stato sorto, sia alle ipotesi di debito sorto ma estinto.
Per sua natura – rammentiamo – l’indebito oggettivo ha come presupposto quello della mancanza di un’obbligazione in senso giuridico. In altri termini, per poter considerare il pagamento come effettivamente non dovuto non deve sussistere per titolo alcun dovere giuridico di esecuzione. Deve insomma mancare un rapporto di diritto, in relazione la quale la legge conceda tutela e azione, per ottenere coattivamente l’adempimento di una prestazione che, invece, venne adempiuta.
Come conseguenza di quanto sopra, può integrare l’indebito oggettivo il semplice fatto di un pagamento eseguito e ricevuto senza causa.