La Cassazione in riferimento all’autovelox – indice:
Interessante la motivazione dell’ennesima sentenza della Cassazione Penale in tema di autovelox, la n° 22158 del 22/02/2012, depositata il 23 Maggio 2013; tale decisione interpreta il Codice della Strada nel senso che non sia consentito ai Comuni ed agli enti locali di utilizzare gli Autovelox quale strumento volto alla remunerazione economica e alla soddisfazione delle casse degli enti locali, piuttosto che alla prevenzione degli eccessi di velocità e dei conseguenti pericoli per gli utenti della strada. Per la Suprema Corte dunque, gli autovelox nascosti non rappresentano uno strumento utile a far moderare la velocità agli automobilisti, ma un mezzo illecito per risanare le casse comunali: sono dunque illegittime le contravvenzioni elevate con dispositivi occultati più o meno evidentemente agli automobilisti al fine di elevare il più elevato numero di sanzioni possibile.
Occultamento degli autovelox quale truffa ai danni degli automobilisti
Potrebbe di prim’occhio fare specie la circostanza che a pronunciarsi in tema di Autovelox sia questa volta la Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione e non una Sezione Civile per il controllo di legittimità nel corso di un processo riguardante un ricorso per un eccesso di velocità, ebbene, questa volta per pronunciarsi a favore dei vessati automobilisti e riconoscendo il reato di truffa ai danni degli stessi è dovuta intervenire la giustizia penale.
La Corte di Cassazione, nell’accertare infatti il verificarsi del reato di truffa dovuto all’occultamento dei rilevatori di velocità, ha stabilito inoltre la legittimità del sequestro avente ad oggetto i predetti Autovelox. Gli stessi non erano contraffatti ed erano regolari. La Corte disponeva il sequestro nonostante gli strumenti dossero di proprietà di soggetti estranei al reato di truffa posto in essere, e precisamente fossero di proprietà di un ente locale. Il provvedimento di sequestro era posto in essere con finalità processuali.
Tale pronuncia giurisprudenziale apre uno spiraglio nella vita dell’automobilista, legittimato ora ad obiettare l’illegittimo e penalmente rilevante occultamento delle apparecchiature utilizzate ai fini di rilevare l’infrazione. A tale pronuncia se ne aggiunge inoltre una più recente della Corte Costituzionale avente ad oggetto l’obbligo di periodica taratura delle apparecchiature utilizzate a pena dell’illegittimità della contravvenzione.
L’utilizzo improprio dell’autovelox
Sono purtroppo frequenti i casi di multe per autovelox nascosti, diverse volte la Cassazione ha trattato casi relativi ad un uso improprio di tali dispositivi per il controllo della velocità. La sentenza depositata il 23 Maggio 2013 riguarda un caso trattato dal Tribunale di Cosenza relativo al sequestro di apparecchi sottoposti a sequestro preventivo. I giudici hanno ribadito il rapporto strumentale tra gli autovelox e il reato per truffa. Gli apparecchi non saranno quindi restituiti alla Società produttrice.
La sentenza inoltre ha nuovamente ricordato che il materiale prodotto dagli apparecchi non in regola, foto e riprese, devono essere trattati solo dal personale di polizia incaricato, vietando l’accesso al personale non autorizzato, una decisione che rappresenta quindi un ulteriore passo nel disciplinare e vietare gli abusi da parte dei Comuni e degli enti locali che fanno spesso uso delle strumentazioni volte al rilievo delle infrazioni del Codice della Strada per risanare i propri bilanci in rosso. Gli automobilisti insomma, non vanno vessati.