I cinque criteri di scelta dell’avvocato divorzista – indice:
Nella vita può capitare di trovarsi di fronte a situazioni nuove da affrontare: la separazione, ove se ne presenti la necessità, è sicuramente una di queste.
Non è facile, in una situazione di questo tipo, affrontare serenamente la valutaizone in ordine al proprio difensore. Trattandosi infatti di un’esperienza nuova e connotata da contingenze particolari, spesso l’incarico è conferito frettolosamente, non tenendo conto di alcuni aspetti che invece dovrebbero guidare la propria scelta. Per agevolare chi si affaccia ad frangente di questo tipo, ne abbiamo individuati cinque.
La vicinanza dell’avvocato divozista al foro dove deve svolgersi il processo
Sembra banale, ma un criterio da non sottovalutare è legato alla sede dello studio legale dell’avvocato divorzista rispetto al tribunale competente. Secondo quanto disposto dall’articolo 706 del codice di procedura penale
“La domanda di separazione personale si propone al tribunale del luogo dell’ultima residenza comune dei coniugi ovvero, in mancanza, del luogo in cui il coniuge convenuto ha residenza o domicilio”.
La vicinanza al foro di competenza rappresenta diversi vantaggi per il difensore e quindi per l’assistito, fra i quali, evidentemente, l’avere meno spese. L’ulteriore vantaggio della vicinanza del foro è legato alla conoscenza delle prassi del tribunale adito. I procedimenti in ambito di diritto di famiglia devono spesso affrontare questioni legate alla prassi del tribunale, di cui è bene che il proprio difensore abbia conoscenza.
La competenza in ambito di diritto di famiglia e matrimoniale
L’avvocato divorzista o matrimonialista è tale in quanto abituato ad affrontare questioni legate al diritto di famiglia. Un professionista con specializzazioni o competenze diverse, difficilmente avrà la dovuta speditezza nell’affrontare le peculiari circostanze che si manifestano nell’ambito della separazione coniugale o del divorzio. Non si tratta infatti di mere questioni giuridiche, ma soprattutto di avere un approccio molto particolare e “psicologicamente” orientato.
L’aggiornamento e la dimestichezza dell’avvocato divorzista con le nuove procedure di negoziazione assistita
La preparazione e la competenza nell’ambito del diritto di famiglia e matrimoniale possono spesso non essere sufficienti a dare la dovuta speditezza alla pratica di separazione consensuale o divorzio congiunto. Il recente istituto della negoziazione assistita consente infatti ai coniugi di addivenire alla separazione in pochissimo tempo, senza ricorrere al tribunale. In pochi colloqui con lo studio legale è oggi possibile ottenere un documento del tutto equipollente ad una sentenza di separazione. L’iter giudiziale per ottenere la sentenza di separazione (anche se consensuale) è tuttavia molto più lungo e richiede diversi mesi. La strada è scandita in queste fasi:
- Conferimento dell’incarico professionale all’avvocato divorzista;
- Presentazione del ricorso al presidente del tribunale competente;
- Dopo diverse settimane (solitamente uno o due mesi) il giudice delegato dal presidente del tribunale emette un decreto di fissazione di udienza. Solitamente la prima udienza di separazione o divorzio è fissata dopo circa sei mesi dal decreto di fissazione di udienza;
- Ove i coniugi siano d’accordo su tutto quanto attiene alla separazione consensuale (o al divorzio congiunto), si dovrà attendere il decreto di omologa.
Il procedimento di negoziazione assistita può invece constare di due soli incontri in studio, a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro:
- Nel primo incontro sarà possibile stipulare una convenzione di negoziazione assistita;
- Nel secondo incontro in studio sarà possibile stipulare un accordo di separazione;
- L’accordo sarà trasmesso al Pubblico Ministero per l’autorizzazione (in presenza di figli minori della coppia),
- A quel punto l’accordo autorizzato sarà da trasmettere al Comune competente per la trascrizione.
In circa un solo mese sarà possibile essere separati.
Non tutti gli avvocati sono però favorevoli al procedimento di negoziazione assistita che, pur molto più breve, può comportare delle gravi sanzioni pecuniarie a carico del professionista che trasmetta gli accordi per la trascrizione in Comune in ritardo (il termine è di dieci giorni).
La trasparenza sui costi dell’avvocato divorzista per separazione o divorzio – il preventivo scritto
Il cliente deve avere sempre avere modo di chiedere ed ottenere un preventivo scritto dal professionista, prima di conferire l’incarico. Questo è peraltro scritto nel Codice Deontologico Forense. Alcune volte è vero, è difficile quantificare l’entità dell’attività professionale a cui l’avvocato divorzista andrà incontro. È però altrettanto vero che un preventivo “di massima”, anche nel caso in cui vi siano dubbi sul procedimento consensuale o giudiziale, potrà essere fornito. Chiaramente il costo dell’assistenza legale non deve essere il primo criterio di scelta del professionista, ma è bene avere sempre le idee chiare sulle spese a cui si andrà incontro. Avere un preventivo scritto da accettare (o meno) è sempre una garanzia tanto per il cliente quanto per l’avvocato, e conferisce serietà all’impegno assunto da entrambe le parti.
La reperibilità dell’avvocato divorzista
Un aspetto spesso trascurato in sede di scelta dell’avvocato, ma che viene in rilievo successivamente, è legato alla reperibilità dell’avvocato. I procedimenti di separazione e di divorzio sono spesso connotati da circostanze particolari: avere un contatto telefonico diretto (ad esempio il cellulare) del proprio legale è spesso un grande vantaggio rispetto al dover “passare” per una segreteria. Chiaramente questo aspetto deve essere improntato alla buona fede ed al rispetto: le comunicazioni vanno sempre dosate, ed è importante mantenere con il proprio professionista un rapporto sereno e non compulsivo.