Prestiti liquidità 25.000 euro – indice
Da qualche giorno è attiva, sul sito internet del Fondo di Garanzia Pmi, la procedura che permette agli istituti di credito italiani di poter inserire la richiesta di garanzia al 100% sui finanziamenti fino a 25.000 euro, concessi alle imprese che stanno affrontando un periodo di difficoltà a causa del nuovo coronavirus.
Come era lecito attendersi, le banche affermano di aver ricevuto una notevole mole di domande da parte della propria clientela, a dimostrazione del grande interesse della clientela imprenditoriale nei confronti di questo prodotto che – sebbene non possa certamente dichiararsi risolutore delle proprie difficoltà – può comunque cercare di sopperire alla mancanza di liquidità del breve termine, determinata dal blocco delle attività aziendali a causa delle misure intraprese per fronteggiare il Covid-19.
Ma come funzionano questi prestiti? È proprio vero che l’erogazione è immediata e senza istruttoria? E quali sono i tempi che ci si possono attendere dal momento della domanda alla banca al momento dell’erogazione sul proprio conto corrente?
Abbiamo voluto dedicare una guida a questo tema così dibattuto negli ultimi giorni, nella speranza che possa essere chiarificatore dei principali interrogativi sorti.
Cos’è il prestito liquidità entro 25.000 euro
In primo luogo, quello che è ribattezzato come mini prestito, prestito 25.000 euro o prestito liquidità coronavirus, è essenzialmente una linea di credito a rimborso rateale del capitale, con garanzia statale del 100%. L’importo è – appunto – pari a un massimo di 25.000 euro, entro il limite del 25% dei ricavi.
La particolarità rispetto ad altre forme di finanziamento è dunque duplice:
- la garanzia dello Stato sale al 100% e, dunque, copre l’intero rischio di inadempimento da parte del cliente;
- non vi è bisogno di una valutazione da parte del Fondo e, pertanto, la concessione da parte dello stesso è automatica.
Quanto sopra dovrebbe pertanto indurre le banche a una istruttoria molto semplificata da parte delle banche, che una volta ricevuta la richiesta di finanziamento del cliente, altro non dovrebbero fare se non immettere la richiesta di accesso alla garanzia del Fondo sull’apposito portale e, dunque, procedere con il rapido disbrigo della pratica e con l’erogazione dei fondi richiesti sul conto corrente.
La richiesta del prestito
Chiarito ciò che abbiamo appena riassunto, è evidente che la primissima fase che porterà all’accredito delle somme desiderate sia la compilazione di un modulo da presentare in banca.
Il modello è a disposizione non solamente presso i singoli istituti di credito, quanto anche sul sito internet fondidigaranzia.it. Una volta compilato, il modello dovrà essere inviato alla banca, anche attraverso comunicazione elettronica, unitamente a un documento di riconoscimento in corso di validità. Naturalmente, la comunicazione tramite e-mail è da preferirsi rispetto ad altri sistemi di consegna della modulistica.
Si tenga altresì conto che, contrariamente ad altre forme di finanziamento, questo mini prestito è richiedibile in tutte le banche. Non è dunque necessario che il richiedente sia correntista presso la banca alla quale si rivolge, né che debba aprire un conto corrente ad hoc.
Il modulo
Il modulo per la richiesta del finanziamento è estremamente semplice da compilare. È infatti sufficiente inserire i dati dell’impresa o del professionista beneficiario, unitamente alla dichiarazione che attesta che il beneficiario del prestito non è destinatario di provvedimenti giudiziari e che non sono in corso le esclusioni dettate dal codice dei contratti pubblici.
Tra le altre dichiarazioni, bisognerà altresì accettare il diritto che il Fondo centrale di garanzia possa rivalersi sul beneficiario nell’ipotesi in cui questi non rimborsi il prestito alle banche, e specificare altresì la classe dimensionale ella propria impresa, sulla base dei parametri di cui alla raccomandazione n. 2003/361 della commissione UE (ricordiamo infatti che le garanzie sono indirizzate alle imprese fino ai 499 dipendenti).
Infine, il beneficiario dovrà anche dettagliare gli altri aiuti di Stato che avesse eventualmente già ottenuto.
Quanto si può ottenere
Il prestito di 25.000 euro viene indirizzato ai piccoli operatori economici. Considerato che – come abbiamo già visto – sussistono i seguenti due limiti:
un importo assoluto del finanziamento pari a 25.000 euro;
in ogni caso l’importo non deve essere superiore al 25% dei ricavi.
Ne deriva che il prestito “pieno” di 25.000 euro può essere ottenuto solamente se il giro d’affari (fatturato) della propria impresa è pari ad almeno 100.000 euro.
Evidentemente, per poter calcolare il proprio giro d’affari sarà sufficiente rifarsi all’ultimo bilancio ufficiale, o alla documentazione reddituale e fiscale dell’ultimo anno, andando a controllare l’ammontare dei ricavi d’esercizio.
Nel caso in cui invece l’azienda sia stata costituita dopo il 1 gennaio 2019 e, dunque, non abbia bilancio / dichiarazioni antecedenti, per attestare i ricavi sarà sufficiente un’autocertificazione o altra documentazione idonea a questo scopo, con indicazione del giro d’affari 2019.
Per cosa usare il prestito
Per quanto poi concerne le finalità del finanziamento, si noti come il modulo richiede la compilazione di un campo relativo al codice Ateco dell’attività economica interessata dal finanziamento, e quella in cui bisogna attestare che si siano subiti danni economici ingenti a causa dell’emergenza Covid-19.
Nello stesso modulo andrà anche riportate le finalità per cui il prestito viene richiesto. Per esempio, si potrà indicare come scopo l’acquisto delle scorte, il fido a breve per l’anticipo fatture o, semplicemente, la liquidità.
Quali controlli sulla richiesta
La richiesta di prestiti liquidità entro i 25.000 euro sarà soggetta a una verifica dei requisiti e della regolarità documentale da parte degli istituti di credito e, soprattutto, da parte del Fondo che, ricordiamo, è costituito da un pool di banche guidato da Mediocredito Centrale.
Si tenga conto che, qualora il Fondo ritenesse opportuno compiere degli accertamenti in tal proposito, è possibile che possano essere disposte delle attività di accertamento o di ispezione in loco, anche finalizzate a chiarire se vi siano o meno degli abusi sul ricorso allo strumento.
Si rammenta che in tal caso troverebbero applicazione le sanzioni di cui al d. lgs. 123/1998, che prevede una multa pecuniaria tra le 2 e le 4 volte l’importo dell’intervento (dunque, in caso di richiesta del limite massimo di 25.000 euro, la sanzione potrebbe essere pari a 50.000 – 100.000 euro, unitamente alla revoca dell’agevolazione).
In quanto tempo si può disporre della somma
Uno dei maggiori crucci da parte degli imprenditori è legato alle tempistiche di ottenimento del prestito agevolato. In altri termini, in quanto tempo si può disporre della somma sul proprio conto corrente?
Purtroppo, nonostante i proclami, i tempi bancari non sembrano essere prossimi all’immediatezza. È pur vero che l’istruttoria bancaria è ridotta ai minimi termini, mancando una profonda valutazione del merito creditizio, ma è anche vero che occorre attendere diversi giorni per la verifica dei requisiti di domanda e l’inoltro e la risposta della garanzia del Fondo.
Insomma, il meccanismo necessita di essere meglio collaudato…