Il ritiro, la sospensione e la revoca della patente: differenze – indice:
Fra le sanzioni accessorie più comuni presenti nel Codice della Strada, è sempre più spesso contemplato il ritiro o la sospensione della patente di guida, e, nei casi più gravi, la revoca della stessa.
Ma quali sono le differenze tra ritiro, sospensione e revoca della patente di guida? Sebbene siano erroneamente utilizzati come sinonimi, in realtà questi tre vocaboli hanno significati e conseguenze giuridiche del tutto diverse fra loro.
Nelle prossime righe cercheremo dunque di fare il punto su questo argomento, nel tentativo di fornire chiarezza sugli effetti di queste iniziative.
La sospensione della patente
Cominciamo con il rammentare che la sospensione della patente è una sanzione amministrativa accessoria a sanzioni amministrative o penali, irrogata alternativamente dal prefetto, dall’autorità giudiziaria, anche in caso di procedimento penale, o dalla Motorizzazione civile.
Tra le fattispecie più frequenti in cui è prevista si possono citare, ad esempio, la guida in stato di ebbrezza oppure l’eccesso di velocità di almeno 40 chilometri orari oltre al limite.
Il ritiro della patente
Il ritiro della patente è disposto dagli agenti del traffico che riscontrino delle irregolarità non necessariamente comportanti la sospensione della patente. Questo accade, ad esempio, se è accertato che l’utente della strada non abbia provveduto al rinnovo della patente entro il termine previsto. La patente sarà ritirata immediatamente e trattenuta fino al rinnovo.
Nel caso invece gli agenti accertino una violazione del Codice della Strada che comporti la sospensione della patente e identifichino chi sia alla guida, provvederanno al ritiro immediato del documento, che sarà trattenuto fino al termine previsto dal provvedimento di sospensione irrogato dall’autorità competente.
Non si tratta dunque di una sanzione, ma di un provvedimento amministrativo volto a salvaguardare la sicurezza degli altri utenti della strada oppure l’adempimento degli oneri connessi al superamento dei requisiti di idoneità prescritti dal Codice della Strada.
La revoca della patente
Arriviamo così alla revoca della patente, un provvedimento non necessariamente sanzionatorio e dal carattere tendenzialmente permanente. Può in particolar modo essere sanzionatorio, e ha la natura di sanzione accessoria amministrativa, nel caso di commissione di alcuni reati particolarmente gravi, oppure quando l’utente della strada circoli in spregio ad un provvedimento di sospensione della patente. Quest’ultimo è senza dubbio il caso meno frequente, sebbene affatto nuovo.
Le conseguenze della revoca della patente sono gravi: l’utente non sarà più abilitato alla guida. Dovrà quindi riacquistare i requisiti psicofisici nel caso di revoca non sanzionatoria, oppure, quando il provvedimento sia sanzionatorio, riottenere l’abilitazione alla guida sostenendo nuovamente l’esame (dopo almeno due anni dal provvedimento). Quando la revoca è sanzionatoria e l’utente sostenga positivamente l’esame di guida sarà considerato a tutti gli effetti un neopatentato.
Tale provvedimento non ha invece natura sanzionatoria quando consegua alla perdita dei requisiti fisici oppure psichici previsti dal Codice della Strada. In questo caso la revoca è sottoposta alla condizione risolutiva che l’utente rientri in possesso di suddetti requisiti. Capita, per esempio, che la patente sia revocata quando un anziano, affrontando la visita alla commissione medica locale prescritta, non superi i requisiti di idoneità. Ciò avviene quando, ad esempio, abbia parzialmente perso l’uso della vista o alcuni requisiti di lucidità atti a garantire la sicurezza degli altri utenti della strada.
Altro ed ultimo caso di revoca della patente è quando l’utente, sottoposto ad esame di guida di revisione, non lo superi. Questo avviene, ad esempio, quando l’utente esaurisca tutti i punti della propria patente di guida. Secondo quanto prescritto dal Codice della Strada in questa circostanza, è tenuto a sostenere l’esame di abilitazione alla guida per il ri-conseguimento della patente.
Differenze fra revoca e ritiro della patente
Dalle righe di cui sopra dovrebbe essere piuttosto chiaro come la revoca della patente non abbia nulla a che vedere con il ritiro della patente. La prima ha carattere tendenzialmente permanente, correlato alla perdita dei requisiti psicofisici per la guida e, in alcuni casi, sanzionatorio. Il ritiro è invece l’atto materiale attraverso il quale le forze dell’ordine o la prefettura trattengono il documento di abilitazione alla guida (la patente) in attesa dell’esito dei provvedimenti amministrativi o penali che scaturiscano da un procedimento in corso.
Sospensione della patente: come riavere il documento di guida
L’iter per riottenere il titolo abilitativo alla guida varia molto in relazione alle circostanze che hanno determinato il ritiro dello stesso. Ecco per esempio una guida nel caso in cui la patente sia stata ritirata per guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti.