Superbonus, cessione credito di imposta – indice
- Cos’è il credito di imposta
- La cessione di credito in banca
- Come usufruire del SuperBonus
- Cessione o sconto in fattura?
- Come si fa la cessione del credito
- Quanto costa la cessione
- Le fasi della cessione
- Le fasi della cessione con finanziamento
Il SuperBonus 110% è un’agevolazione fiscale che consente di ottenere una detrazione del 110% sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 per alcuni interventi sul proprio immobile.
Si pensi, a titolo di esempio, a:
- operazioni di miglioramento dell’efficienza energetica di un edificio,
- interventi antisismici,
- installazione di impianti fotovoltaici,
- installazione di colonne per la ricarica di veicoli elettrici.
Si tratta dunque di una importante opportunità per tutti i contribuenti che desiderano poter fruire di un supporto concreto per la realizzazione delle proprie operazioni edilizie di miglioramento, recupero, ripristino e innovazione del proprio immobile, e che risulta essere ulteriormente accentuata dalla possibilità di poter cedere il credito di imposta alla banca.
Ma come fare? In cosa consiste il credito di imposta? E quali sono i passaggi che è possibile effettuare per poter realizzare questa operazione? Si possono ottenere finanziamenti e anticipi dall’istituto di credito?
Si tratta – evidentemente – di domande molto comuni in questo frangente temporale. E che, in questa guida completa sull’argomento, abbiamo scelto di chiarire a beneficio di tutti i nostri lettori maggiormente interessati.
Cos’è il credito di imposta
Iniziamo subito con il premettere che per credito di imposta si intende una situazione giuridica che vede il contribuente essere in “attivo” rispetto allo Stato, per una somma di denaro.
In questo caso, il credito tributario così maturato per il 110%, potrà essere utilizzato negli anni in compensazione con le imposte che si devono versare allo Stato. Oppure, come nel caso che oggi esaminiamo, potrà essere ceduto a banche e intermediari finanziari interessate ad acquistare il credito, per utilizzarlo per i propri scopi di bilancio.
Si tenga peraltro conto che questa è solamente una delle opportunità che vengono previste dalla normativa del SuperBonus in favore dei contribuenti, i quali potrebbero per esempio optare anche per il c.d. “sconto in fattura”, ovvero per l’ottenimento di una riduzione dell’importo da pagare, per la cessione del credito direttamente al fornitore dei servizi.
La cessione del credito di imposta in banca
Consapevoli del potenziale servizio di utilità da proporre alla propria clientela, molte banche hanno predisposto un’offerta dedicata al SuperBonus 110%, consentendo così ai propri clienti (privati, condomini e imprese) di cedere i crediti di imposta riferiti al completamento dei lavori, allo stato di avanzamento dei lavori.
Il beneficio è evidente: per i clienti bancari significa incassare il corrispettivo della cessione del bonus, alle caratteristiche economiche che sono previste dai contratti con gli istituti di credito, e che tra breve esamineremo in questa guida.
Le alternative che si stanno facendo strada negli istituti bancari sono peraltro duplici.
Da una parte c’è la possibilità di cedere il credito di imposta alla banca, nelle modalità che sopra abbiamo introdotto. Il cliente potrà così ottenere la liquidazione del corrispettivo spettante, mediante accredito sul proprio conto corrente. Potrà in tal modo evitare di attendere il recupero delle detrazioni fiscali mediante le quote annuali, come previsto dalla normativa in vigore.
Dall’altra parte c’è invece la possibilità di integrare il servizio di cessione di credito di imposta con quello di ottenimento di un finanziamento.
In altre parole, l’istituto di credito oltre a rendersi disponibile alla cessione del credito, consente l’ottenimento di un finanziamento con apertura di una linea di credito che il proprio cliente potrà utilizzare per sostenere le spese degli interventi. Le somme derivanti dalla cessione del credito saranno così utilizzate per rimborsare il finanziamento.
Come usufruire del SuperBonus al 110%
A questo punto della nostra guida al credito di imposta di cui al SuperBonus 110% e alla relativa cessione del credito, dovrebbe essere piuttosto chiaro quali siano le differenze tra le tre modalità alternative di fruizione del SuperBonus 110%:
- Detrazione fiscale. È la modalità “standard” di fruizione dei benefici fiscali. Sarà sufficiente applicare la detrazione in dichiarazione dei redditi per avere uno sconto sulle imposte da pagare. La somma da indicare sarà quella delle spese, oltre il 10%, da ripartirsi in 5 anni dall’esercizio in cui sono state sostenute le spese.
- Sconto in fattura. Esercitato direttamente dal fornitore che esegue i lavori (l’impresa), consente di avere uno sconto fino all’importo delle spese indicate in fattura.
- Cessione del credito. Protagonista del nostro odierno approfondimento, consente di cedere il credito fiscale maturato alla banca, per poter recuperare le spese. La banca potrà rendersi altresì disponibile a garantire l’accesso a un finanziamento la cui estinzione avverrà con la maturazione del credito.
A questo punto, molti contribuenti potrebbero domandarsi se convenga seguire la strada della cessione del credito, piuttosto che quella dello sconto in fattura.
Cessione del credito o sconto in fattura?
Nelle righe che sopra abbiamo riportato potrebbe risultare più allettante optare per lo sconto in fattura, piuttosto che seguire la strada della cessione del credito di imposta alla banca.
Per poter comprendere perché, spesso, non è così, bisogna in realtà chiarire che cosa avvenga con lo sconto in fattura.
Con lo sconto in fattura, infatti, non si fa nient’altro che cedere il proprio credito al fornitore, che a sua volta – il più delle volte – lo cederà a un istituto di credito.
Quanto sopra determina il fatto che è molto probabile che per questa attività di “giro” delle cessioni, il fornitore possa farsi pagare, applicando pertanto uno sconto in fattura che spesso è meno generoso di quanto si riuscirebbe a ottenere cedendo direttamente il credito in banca.
Naturalmente, non possiamo saltare in questa sede a conclusioni affrettate. Il nostro consiglio è quello di valutare, caso per caso, quale possa essere il percorso migliore, domandando magari un preventivo al fornitore e alla banca, per le diverse ipotesi di sconto in fattura e di cessione del credito.
Come avviene la cessione del credito di imposta per il SuperBonus 110%
Chiarito anche questo ultimo aspetto, possiamo addentrarci un po’ più in profondità e cercare di capire in che cosa consista la cessione del credito di imposta alla banca e la cessione del credito di imposta con finanziamento.
Per quanto attiene la prima ipotesi, si tratta della cessione del credito fiscale maturato in seguito al sostenimento di spese con il SuperBonus 110%, ma senza che vi sia la concessione di una linea di credito. Dunque, il cliente della banca si limiterà a presentare all’istituto di credito tutta la documentazione richiesta, e a vedersi accreditato sul conto corrente il controvalore, al netto di spese e interessi percepite dall’istituto.
Nel secondo caso, invece, oltre alla cessione del credito verrà formalizzata la concessione di una vera e propria linea di credito, che la banca concederà al proprio cliente per poter pagare le fatture dei lavori effettuati. Successivamente, la linea di credito sarà rimborsata con il ricavato del credito fiscale ceduto alla stessa banca. Si tratta dunque di una sorta di anticipo che l’istituto di credito formula nei confronti del proprio cliente, e che verrà poi estinto con la stessa operazione di cessione.
Quanto costa la cessione di credito
È evidente che se gli istituti di credito sono così interessati alla cessione del credito di imposta non è solamente per poter fornire ai propri clienti un servizio particolarmente gradito, quanto anche perché dietro questa mole di lavoro c’è la possibilità di ottenere delle commissioni e degli interessi non marginali.
Anche se ogni istituto di credito è ben libero di stabilire le proprie politiche di credito in merito, quel che stiamo notando è l’abitudine a erodere in tutto o in buona parte il surplus di detrazione che supera il 100%.
In sintesi, come peraltro sta avvenendo in buona parte degli istituti di credito che abbiamo scelto di esaminare per redigere questo approfondimento, quel che avviene è che le banche stanno acquistando i crediti fiscali del 110%, permettendo al cliente di ricevere 100.
Le fasi della cessione del credito
Cerchiamo a questo punto di effettuare un altro passo in avanti nella scoperta del funzionamento della cessione del credito di imposta, andando a comprendere quali sono le fasi che caratterizzano questo processo.
Abbiamo già ricordato nelle scorse righe che la cessione del credito è una soluzione particolarmente adatta a tutti quei clienti bancari che intendono sostenere il costo dei lavori in un proprio immobile, senza ricorrere al finanziamento.
Con questa transazione, pertanto, il contribuente sarà in grado di cedere il credito fiscale alla propria banca, che lo acquisterà a un prezzo prestabilito (spesso, “limitandosi” a inglobare il surplus oltre il 100%) e liquidando così sul conto corrente del proprio cliente l’importo.
Con questa premessa, è lecito sintetizzare come le fasi richieste per l’espletamento della cessione del credito siano principalmente due.
Nella prima fase la banca, ricevuta la documentazione richiesta al cliente, effettuerà una valutazione della documentazione del progetto, andando a verificare – con i propri tecnici – se rispetta quelli che sono i requisiti previsti dalla legge.
Nella seconda fase, la banca, una volta che ha realizzato l’istruttoria con un esito positivo, procederà a formalizzare la cessione del credito e, conseguentemente, a liquidare l’importo sul conto corrente del cliente.
Un esempio
Realizziamo un esempio per poter rendere ancora più chiaro che cosa intendiamo con gli step che sopra abbiamo brevemente riassunto.
Ipotizziamo di dover effettuare lavori di ristrutturazione del proprio appartamento, con riqualificazione energetica attraverso l’installazione di impianti di climatizzazione di nuova generazione, per un totale di 20.000 euro.
Attraverso la cessione del credito di imposta all’istituto di credito, il contribuente avrà la possibilità di veder accreditato immediatamente il proprio corrispettivo sul conto corrente, senza che pertanto sia necessario attendere gli anni previsti dalla ripartizione annuale delle detrazioni in dichiarazione dei redditi (5 anni).
Naturalmente, la cessione del credito di imposta determinerà un controvalore che sarà inferiore al valore delle detrazioni: a titolo di stima, possiamo ben ipotizzare che a fronte di un credito di imposta pari al 110%, nel nostro esempio pari a 22.000 euro, la banca riconosca circa 20.000 euro.
Al contribuente spetterà pertanto stabilire se convenga:
- mantenere il credito di imposta di 22.000 euro, da spalmare nell’arco di 5 anni, con conseguente beneficio di 4.400 euro per anno;
- cedere il credito di imposta all’istituto di credito e ottenere un controvalore sul conto corrente pari a 20.000 euro.
Le fasi della cessione del credito con finanziamento
Fin qui un breve riassunto di come funziona la cessione del credito di imposta per il SuperBonus 110%.
La procedura si fa un po’ più complicata nelle ipotesi di concessione di un finanziamento legato alla cessione del credito di imposta.
Come dovrebbe risultare chiaro da quanto sopra abbiamo avuto modo di condividere, questa soluzione è certamente l’ideale per tutti quei clienti che hanno bisogno di un supporto finanziario utile per sostenere i lavori, perché non hanno la liquidità necessaria o non la vogliono impiegare per questo scopo.
Anche se ogni istituto di credito può agire in questo ambito come meglio preferisce, la politica che la maggior parte delle banche sta seguendo è quella di concedere un finanziamento pari a circa il 100% del valore del credito, per periodi di tempo che coprono fino all’intera durata dei lavori e, comunque, per un massimo di circa 18 mesi (soglia superata la quale i finanziamenti sarebbero giudicati a medio lungo termine).
Tutte le operazioni dovranno essere veicolate all’interno di un conto corrente dedicato, che avrà una vita coincidente con quella del finanziamento. Ne deriva che al momento dell’estinzione definitiva del debito, anche il conto corrente verrà chiuso.
A cosa serve la linea di credito
Ciò specificato, la linea di credito dovrà essere utilizzata per poter pagare gli interventi che danno diritto ai benefici fiscali di cui al SuperBonus 110%, e sempre nel limite massimo dell’importo del credito fiscale ceduto. Le somme che derivano dalla cessione del credito fiscale dovranno poi essere utilizzate per poter rimborsare la linea di credito concessa dall’istituto bancario.
Passiamo dunque all’iter utile per l’ottenimento del finanziamento, rimborsabile con la cessione del credito. Evidentemente, i passaggi sono evidentemente un po’ più complessi. Si consideri infatti che si tratta di procedere con una istruttoria in più rispetto alla sola analisi della cessione.
Dunque, oltre alla valutazione della documentazione di progetto sul rispetto dei requisiti previsti dalla legge, si dovrà procedere anche alla valutazione della richiesta dei lavori. Dunque, man mano che i lavori verranno effettuati, si potrà attingere al credito messo a disposizione dalla banca. Una volta che la cessione del credito sarà formalizzata, la stessa determinerà la liquidazione del controvalore sul conto corrente del cliente. E, di conseguenza, la correlata estinzione del finanziamento.
Un esempio
Anche in questo caso, ci piace rendere il quadro ancora più chiaro attraverso un esempio sintetico e semplificato.
Immaginiamo, dunque, di voler effettuare dei lavori di miglioramento energetico di un immobile attraverso isolamento con cappotto termico e, dunque, beneficio del SuperBonus al 110%.
Il preventivo per questa operazione è di 30.000 euro. Ipotizziamo anche che ritieni più conveniente procedere con la cessione del credito a un istituto bancario piuttosto che allo sconto in fattura. Dunque, puoi ben domandare alla tua banca di riferimento di integrare questa operazione.
In questo modo, l’istituto di credito effettuerà una specifica istruttoria. Al termine, predisporrà un’apertura di credito di 30.000 euro. In questo modo, ti permetterà di avere subito la necessaria liquidità per avviare e portare a conclusione i lavori.
Alla fine dei lavori, con la formalizzazione del credito di imposta, la banca riconoscerà un controvalore pari al finanziamento, che verrà dunque estinto.