Il risarcimento per truffa su investimenti finanziari – indice:
Non è passato certo inosservato in giurisprudenza il caso di un broker finanziario condannato dal Tribunale di Perugia al risarcimento dei danni morali per aver truffato un risparmiatore. Allo stesso è stata riconosciuta anche la corresponsione degli interessi a decorrere dalla data in cui è stato affidato il denaro e non dalla data in cui è stata proposta la domanda giudiziale. Il Tribunale ha dunque dato ragione al risparmiatore che dovrà ricevere il doppio della somma persa nell’investimento, 180000 euro. Coinvolti nel danno morale per la mancata riuscita dell’investimento anche alcune banche e società di intermediazione.
Truffa ai danni dei consumatori
Il caso risale al 1993 ma la sentenza a favore del risparmiatore truffato è arrivata 20 anni dopo. Protagonista un broker che aveva consigliato a decine di risparmiatori di investire somme di denaro, in molti casi i risparmi di una vita, in azioni che si sono poi rivelate una truffa sul mercato finanziario, e in in strumenti finanziari rivelatisi poi inesistenti.
Per l’avvocato difensore del risparmiatore, la sentenza è sicuramente innovativa, la prima di questo tipo in Italia, in considerazione della circostanza che la giurisprudenza ha indotto gli istituti di credito in casi simili a questo ad attendere l’esito del giudizio e la sentenza. Il più delle volte gli interessi al truffato sono riconosciuti non dalla data in cui l’invenstimento è fatto, ma dalla data in cui è presentata la domanda giudiziale.
Ciò determina l’irrisorietà del rischio che corrono gli istituti ad attendere l’esito della sentenza, in cui il più delle volte sono condannati a corrispondere somme esigue di interessi, e questo fa economicamente propendere per evitare negoziazioni transattive attraverso le quali chiudere la controversia con il risparmiatore danneggiato.
Richiedere il consiglio di un legale per i casi di truffe su investimenti sbagliati
La sentenza del Tribunale di Perugia rappresenta una decisione molto importante anche a livello giudiziale, poiché per la prima volta è riconosciuto non solo il danno morale, ma anche i termini del pagamento, ossia a partire dal giorno in cui è iniziato l’investimento. È quindi affermato il principio che fissa la data di inizio di corresponsione del risarcimento per tutti i casi simili a questo.
Altro aspetto innovativo di questo nuovo orientamento giurispduenziale è quello relativo al danno morale: la corresponsione di un risarcimento per il danno morale, ad avviso dell’avvocato della difesa, è assai raro in casi come questo: la giurisprudenza, soprattutto negli ultimi tempi ha infatti preferito restringere il campo di applicazione del risarcimento per il danno morale, ma in questo caso, contrariamente a quanto avvenuto per le altre sentenze di questo tipo, al truffato è stato riconosciuto un importo di circa 20000 euro a titolo di risarcimento per il danno morale. Da non sottovalutarsi in quest’ambito le innovazioni previste dalla recente disciplina CICR in tema di tutela dei consumatori per investimenti finanziari.
La valutazione in ordine alla possibilità di attivare un giudizio civile o penale per il caso di investimenti finanziari rivelatisi poi di esito negativo o peggio, come in questo caso, truffaldini, è molto delicata: da considerare in primo luogo la rilevanza penale o civile della fattispecie presa in esame ed in secondo luogo, accertata l’esistenza di un eventuale reato, la percorribilità della strada più facile e percorribile per chi vuole tutelare i propri diritti lesi.